Cosa si intende per uno stile di vita sostenibile? Sono tantissimi gli accorgimenti che possiamo attuare alla nostra routine quotidiana, senza partire in quarta, ma integrando passo dopo passo buone pratiche per vivere sostenibile, fino a renderle parte di noi.
Possiamo interpretarla come una sfida personale, ricordando che sono molti i buoni motivi per avvicinarsi a uno stile di vita sostenibile: la salvaguardia dell’ambiente, il rispetto dei lavoratori e in generale degli esseri umani e degli animali.
Per sintetizzare dei consigli pratici e iniziare attivamente un processo di cambiamento, abbiamo scelto tre parole, intrinsecamente collegata l’una all’altra, che potremmo soprannominare come la regola della 3R:
- Ridurre
- Riutilizzare
- Riciclare
Possiamo applicare questi tre accorgimenti sia che si parli del cibo che portiamo sulla nostra tavola sia dei prodotti per la cura della persona. In generale di tutte le nostre azioni in casa e fuori casa.
In questo articolo di Officina Sostenibile parleremo di consigli pratici per interiorizzare le buone pratiche dell’economia circolare.
Stile di vita sostenibile ed economia circolare
Il Parlamento europeo definisce l’economia circolare come un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
L’obiettivo è prolungare il ciclo di vita dei prodotti e ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che il prodotto è esausto, i materiali di cui è composto dovrebbero essere riutilizzati e reintrodotti con il riciclo al fine di generare ulteriore valore e non inquinamento.
Questo modello si contrappone al tradizionale modello economico lineare, fondato sullo schema: estrarre, produrre, utilizzare e gettare. Non è una pratica sostenibile nel lungo periodo per questo deve essere abbandonata e sostituita con un’economia circolare.
Passiamo ai consigli pratici su: ridurre, riutilizzare, riciclare.
Ridurre gli acquisti e gli sprechi
Le nostre abitudini ci fanno spesso abbandonare a un consumismo immotivato e compulsivo, ed è ormai consolidato il fatto che tendiamo ad acquistare più di quanto effettivamente ci serva per vivere.
Per cercare di ridurre gli acquisti ai beni indispensabili, prima di comprare qualsiasi cosa poniti una semplice domanda: mi serve davvero questo oggetto? Interiorizzandola si diventa più attenti alla quantità di acquisti impulsivi a cui ci lasciamo andare.
C’è un settore a cui dovremmo prestare particolarmente attenzione: l’industria tessile e della moda. Hai mai sentito parlare di fast fashion? Parliamo della moda veloce, ossia la disponibilità di nuovi stili e capi a prezzi molto bassi, che ha portato a un aumento esponenziale della quantità di abiti prodotti e gettati via.
I dati forniti sul sito del Parlamento europeo ci parlano del consumo in eccesso di risorse naturali. Infatti, la produzione tessile ha bisogno dell’impiego di molta acqua e di terreni adibiti alla coltivazione di cotone e altre fibre.
Diverse stime offrono una fonte di riflessione sconcertante: per fabbricare una sola maglia di cotone servono 2700 litri di acqua dolce, ossia un volume pari al consumo di acqua di una persona in 2 anni e mezzo.
È evidente la necessità di cambiare radicalmente il nostro modo di vivere la moda e l’acquisto di indumenti.
Invece di gettare i vestiti che non vuoi più, cerca di regalarli alle tante persone che ne potrebbero aver bisogno, altrimenti sprecherai il loro valore senza essere d’aiuto al prossimo.
Comprate second hand! Come i prodotti tecnologici ricondizionati o gli abiti di seconda mano, ci sono molti vantaggi:
- Acquistate un pezzo unico, introvabile da qualsiasi altra parte
- Date nuova vita a un capo che è stato amato da qualcuno prima di voi
- Non si producono rifiuti inutili e ingiustificati
- Date lavoro al mondo dell’usato e incentivate il riutilizzo
Riutilizzare ed evitare il monouso
Il monouso può essere comodo e veloce, ma è una scelta deleteria, perchè è opposto al concetto di sostenibilità.
Ormai sono moltissimi i prodotti che ci permettono di evitare l’usa e getta sia in casa che fuori casa: dalla borraccia alla tazza termica per il caffè, ai prodotti per la cura della persona come gli applicatori ricaricabili per il deodorante o le confezioni portacosmetici solidi. Abbiamo approfondito l’argomento nell’articolo dedicato ai prodotti sfusi e riutilizzabili.
Se avete la fortuna di aver conosciuto i vostri nonni, quelli che hanno passato la guerra vi avranno sicuramente raccontato che quando un oggetto si rompeva veniva riparato e non gettato in meno di un minuto. Ai giorni nostri sembra incredibile, ma un tempo si cucivano anche i piatti e le posate danneggiati.
Da questo dobbiamo imparare a riparare ciò che si rompe, evitando di comprare cose nuove. È un ottimo modo per risparmiare e nel contempo ridurre i rifiuti e l’impatto ambientale.
Il riutilizzo è alla base di un’alimentazione sostenibile, qui trovi 10 consigli per un’alimentazione sostenibile.
Riciclare in casa e smaltire correttamente i rifiuti
Se vogliamo lavorare nell’ottica di ridurre il nostro impatto ambientale dobbiamo imparare a essere più sostenibili in ogni ambito della nostra vita, tra cui la gestione dei rifiuti.
Le direttive europee in materia di gestione dei rifiuti sono state emanate nel 2018, e stabiliscono che entro il 2035 almeno il 65% dei rifiuti urbani dovrà essere trattato in impianti di riciclaggio.
Agli Stati europei è stato concesso fino al 5 luglio 2020 per recepirle: l’Italia ha approvato il “Nuovo codice ambientale” con il D.lgs. 116/2020 in cui sono indicati gli obiettivi di riciclaggio che il nostro paese mira a raggiungere entro i prossimi anni, tra cui il riciclo del 55% dei rifiuti urbani entro il 2025, del 60% entro il 2030 e del 65% entro il 2035.
Fare la differenziata in modo corretto seguendo le specifiche del comune o del territorio di residenza è fondamentale per assicurare il riciclo dei materiali. Se hai dei dubbi cerca le informazioni su come il tuo comune gestisce la differenziata.
Oltre a smaltire correttamente i rifiuti, ricicla al meglio gli avanzi alimentari senza far scadere i prodotti in frigo o in dispensa. Se possiedi un orto o un giardino sfrutta gli avanzi organici per creare il compost che nutrirà il terreno in modo naturale e sostenibile.
Questi sono alcuni dei nostri consigli pratici per adottare uno stile di vita sostenibile senza rinunce o sacrifici. Come in tutte le cose è una questione di abitudine e se inizierai ad attuare queste buone pratiche vedrai che è più semplice del previsto!